Già dai tempi degli Aztechi, veniva considerato un frutto sacro con forti valori simbolici: parliamo del fico d’India. È un frutto autunnale coltivato in tutto il mondo incentrandosi, in Italia, maggiormente in Sicilia.
I frutti sono costituiti da una bacca ricoperta da un guscio spinoso, la polpa interna di colore bianco, giallo o rosso. Una volta matura è mediamente morbida (con molti o pochi semi), di sapore dolciastro e leggermente aromatico.
Sono frutti ricchi di sostanze nutritive come vitamine (maggiormente la vitamina C), minerali tra cui Potassio e Magnesio, Calcio e Ferro.
Una rilevante quantità di fibre aiutano la peristalsi intestinale contrastando il problema della stitichezza; sono utili inoltre per assimilare meno grassi e zuccheri tenendo a bada glicemia e sovrappeso.
Questi frutti sono poco calorici (53 kcal per 100g di prodotto), 13g di carboidrati e 0,80g di proteine.
In cucina vengono utilizzati per le classiche macedonie o insalate di fine estate, per deliziose confetture, o sfiziosi risotti.
È opportuno evitare un consumo eccessivo di questi frutti: i numerosi semi presenti possono provocare costipazione e altri effetti collaterali di tipo gastrointestinale.
Inoltre, chi soffre di diverticolosi o allergie è bene che faccia particolare attenzione.
I frutti sono costituiti da una bacca ricoperta da un guscio spinoso, la polpa interna di colore bianco, giallo o rosso. Una volta matura è mediamente morbida (con molti o pochi semi), di sapore dolciastro e leggermente aromatico.
Sono frutti ricchi di sostanze nutritive come vitamine (maggiormente la vitamina C), minerali tra cui Potassio e Magnesio, Calcio e Ferro.
Una rilevante quantità di fibre aiutano la peristalsi intestinale contrastando il problema della stitichezza; sono utili inoltre per assimilare meno grassi e zuccheri tenendo a bada glicemia e sovrappeso.
Questi frutti sono poco calorici (53 kcal per 100g di prodotto), 13g di carboidrati e 0,80g di proteine.
In cucina vengono utilizzati per le classiche macedonie o insalate di fine estate, per deliziose confetture, o sfiziosi risotti.
È opportuno evitare un consumo eccessivo di questi frutti: i numerosi semi presenti possono provocare costipazione e altri effetti collaterali di tipo gastrointestinale.
Inoltre, chi soffre di diverticolosi o allergie è bene che faccia particolare attenzione.
Spesso capita che in seguito all’ingestione di alimenti contenenti lattosio ci si senta gonfi o si abbiano sintomi gastrointestinali quali meteorismo, dolori addominali, diarrea o al contrario stitichezza. Questi sintomi potrebbero essere associati a un disturbo alquanto comune (ne soffre infatti circa il 40